involuzione

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Poche cose abbiamo imparato dalla storia all'infuori di questa: che le idee si condensano in un sistema di ortodossia, i poteri in una forma gerarchica e che ciò che può ridare vita al corpo sociale irrigidito è soltanto l'alito della libertà, con la quale intendo quella irrequietezza dello spirito, quell'insofferenza dell'ordine stabilito, quell'aborrimento di ogni conformismo che richiede spregiudicatezza mentale ed energia di carattere.
Io sono convinto che se non avessimo imparato dal marxismo a vedere la storia dal punto di vista degli oppressi, guadagnando una nuova immensa prospettiva sul mondo umano, non ci saremmo salvati. O avremmo cercato riparo nell'isola della nostra interiorità o ci saremmo messi al servizio dei vecchi padroni. Ma tra coloro che si sono salvati, solo alcuni hanno tratto in salvo un piccolo bagaglio dove, prima di buttarsi in mare, avevano deposto, per custodirli, i frutti più sani della tradizione intellettuale europea: l'inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, lo scrupolo filologico, il senso della complessità delle cose.
Norberto Bobbio

sabato 22 gennaio 2011

E COSI' CHE SCOPRIRONO L'ACQUA CALDA

Leggi e sanzioni sono necessarie, ma non sufficienti. Per arginare il fenomeno delle morti sulle strade, in Italia sarebbe indispensabile una formazione costante di giovani e adulti, per innalzare il livello di consapevolezza del rischio, oltre che della conoscenza pratica delle norme. Ne sono conviti molti operatori di settore, intervenuti nei giorni scorsi alla presentazione della campagna divulgativa del Moige, sulla sicurezza stradale "Corri il rischio: vivi sicuro!", in tour in questi giorni nelle città italiane.

"Le ultime statistiche sugli incidenti stradali - ha dichiarato il presidente dell'Aci, Enrico Gelpi - dimostrano come l'emergenza sicurezza vada affrontata con un nuovo approccio alla formazione oltre che con l'aumento dei controlli su strada: occorre realizzare un percorso formativo continuo che preveda anche la frequenza di corsi di guida sicura ed eco-compatibile entro i tre anni dal conseguimento della patente".

GIOVANI PROTAGONISTI. Coinvolgere i ragazzi, dunque, appare indispensabile secondo Maria Rita Munizzi, presidente nazionale Moige - movimento genitori, "per porre fine alle stragi sulla strada. Necessaria però appare la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, anche con il miglioramento delle condizioni delle strade, l'illuminazione, la segnaletica, coniugando azioni di prevenzione a quelle di repressione".

IL RUOLO DEGLI ADULTI. in questo contesto, cruciale si rivela il ruolo dei genitori, ancora troppo distratti sul fenomeno e disinformati sui sistemi di sicurezza da applicare per far viaggiare al meglio i bambini. Iniziative di formazione e informazione dovrebbero, secondo il segretario generale di Fondazione Ania, Umberto Guidoni, essere indirizzate proprio a loro: "La sicurezza dei minori trasportati in auto è un problema serio a causa della superficialità con cui è affrontato dalle famiglie. I dati Aci - Istat  e il progetto del Moige, che da quei numeri parte, ne sono la dimostrazione. Una delle ragioni risiede anche nello scarso senso civico".

LE PROPOSTE DELL'ANIA. In questo senso vanno alcune proposte che la  Fondazione ANIA ha proposto nelle sedi opportune, come l'inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta le norme volte alla sicurezza dei minori in auto e avviato, al tempo stesso, numerose attività di sensibilizzazione attraverso protocolli di intesa con gli enti locali.

POLIZIA STRADALE IN PRIMA LINEA. Ottimista tuttavia, si è detto il direttore del Servizio di Polizia stradale, Roberto Sgalla, che ha sottolineato come pur restando un "grave allarme sociale", il fenomeno delle morti sulle strade sia al centro dell'attenzione della polstrada con risultati incoraggianti: "Contrastare la mortalità giovanile dovuta ad incidente stradale è da sempre il nostro primo obiettivo - ha dichiarato Sgalla - che, accanto all'intensificazione dei controlli, ha da oltre dieci anni investito risorse e professionalità in campagne informative destinate agli studenti. E l'abbattimento degli incidenti che coinvolgono i giovani ci dice che siamo sulla giusta strada".

ATTENZIONE ALLA QUALITA' DEL PRIMO SOCCORSO. Ma per completare il quadro di interventi da ottimizzare, non bisogna escludere il settore medico e di pronto soccorso: "La formazione ha un ruolo chiave nella diminuzione dell'incidentalità e delle sue vittime. Tuttavia - ha concluso il professore Andrea Costanzo, presidente della Società Italiana di Traumatologia della Strada (Soc.i.tra.s) -:, come associazione di medici, non possiamo tacere su altri fattori che sono ugualmente importanti per ridurre le vittime: la qualità del primo soccorso e la sua organizzazione, la qualità dei trattamenti ospedalieri, la mancanza di serie ricerche con strumenti accreditati. Siamo ancora fermi agli anni '50, per questi aspetti".

MATERIALI- Legge sicurezza stradale (pdf)

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