involuzione

involuzione
Poche cose abbiamo imparato dalla storia all'infuori di questa: che le idee si condensano in un sistema di ortodossia, i poteri in una forma gerarchica e che ciò che può ridare vita al corpo sociale irrigidito è soltanto l'alito della libertà, con la quale intendo quella irrequietezza dello spirito, quell'insofferenza dell'ordine stabilito, quell'aborrimento di ogni conformismo che richiede spregiudicatezza mentale ed energia di carattere.
Io sono convinto che se non avessimo imparato dal marxismo a vedere la storia dal punto di vista degli oppressi, guadagnando una nuova immensa prospettiva sul mondo umano, non ci saremmo salvati. O avremmo cercato riparo nell'isola della nostra interiorità o ci saremmo messi al servizio dei vecchi padroni. Ma tra coloro che si sono salvati, solo alcuni hanno tratto in salvo un piccolo bagaglio dove, prima di buttarsi in mare, avevano deposto, per custodirli, i frutti più sani della tradizione intellettuale europea: l'inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, lo scrupolo filologico, il senso della complessità delle cose.
Norberto Bobbio

mercoledì 9 aprile 2014

LA MORALE A DOPPIA CORSIA MA A SENSO UNICO



 


 
 
9 / 4 / 2014
Il 29/08/2012 sono stata contatta dal prof. Colloretti. Mi aveva invitato in un bar al Campo del Ghetto di Venezia per un appuntamento per parlare riguardo lo spettacolo legato alla Giornata europea della Comunità ebraica. La sig.ra Willson Alexandra mi aveva chiesto se posso registrare la prova dello spettacolo e presentare il materiale al prof. Colloretti così lui potrà fare la pianta luci, e se in seguito posso registrare e montare le riprese dello spettacolo. Avevo risposto affermativo, però avevo chiesto di essere pagata per il mio lavoro. “Come Dio comanda.” La sig.ra Willson mi aveva risposto: "Ma, certo!"
Giorno dopo avevo registrato la prova, prof. Corrado Calimani era presente, mi aveva fornito un cavo elettrico. Ho montato il materiale e lo presentato al prof. Colloretti su un cd giorno dopo per la prova delle luci nella Sala di San Leonardo a Venezia. 02/09/2012 avevo registrato lo spettacolo, e lo messo disponibile al pubblico 26/09/2012 al indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=pr1qYMHKg-M .
Sono passate due anni, dal “Ma, certo.” ma io ancora non ho ricevuto un soldo.
Mi sono rivolta al Ispettorato di lavoro a Mestre, loro non volevano accettare la denuncia, visto che l'ente morale Comunità ebraica non registra i spettacoli teatrali. Mi sono rivota al Tribunale di Venezia, loro mi hanno chiesto il contratto, però io il contratto non avevo mai ricevuto dal Ente morale Comunità ebraica, dalla morale sig.ra Willson, dal morale prof. Calimani Corrado che alla fine nei e-mail si è mostrato demente, nemmeno dal prof. Le Moli - IUAV (non se ne parla del morale). Visto che lo spettacolo “Giornata europea della cultura ebraica 2012” era stata organizzata in collaborazione con lo IUAV, prof. Le Moli aveva un suo ruolo. Avevo iscritto lo IUAV 2008 perché ero entusiasmata dalla messa in scena Der kaukasische Kreidekreis di Brecht, da Ezio Toffolutti. Ero veramente meravigliata con il fatto che i studenti potevano fare una messa in scena così bella. Quando io avevo iscritto lo IUAV di Toffolutti non cera più nemmeno una T. Peccato. Era un mucchio di professori, se fossi stati cercati da Interpol, non sono certa che sarebbero trovati. Se io vado a vendere questi prodotti di cultura creati allo IUAV, non mi sorprenderei se i spettatori mi chiedono i soldi per guardare questi spettacoli. 2012 io non ero più studentessa, avevo dato il mio. Sottolineo che avevo imparato molto poco. Le video riprese ed editing non cerano nel mio programma. Tra l'altro nel programma dello IUAV- Scienze e tecniche del teatro era scritto che i studenti si preparano per essere Direttori, Registi, Scenografi, Costumografi. Cera una figlia di uno che ha trovato lavoro, altre dovevano fare le cortesie per poter essere prese come comparse, cerano anche le studentesse che finivano al reparto di psichiatria del Ospedale Civile di Venezia, per varie proposte di sesso. Resto non lavora in senso Costituzionale. Prof. Le Moli dal suo piedistallo soltanto gira la testa e dice: “Cosa cercavano, questo trovavano.”
Io avevo chiesto soldi per il lavoro che avevo fatto. Non è un crimine chiedere di essere pagati per il lavoro. Crimine è non pagare il lavoratore, anche se si tratta di un Ente morale come la Comunità ebraica di Venezia, anche se si tratta dei onorevoli professori come prof. Le Moli o prof. Corrado Calimani, btw. Anche mio zio è morto nel Auschwitz e non rompo i coglioni a nessuno, per non raccontare la storia di mio Babbo, anche adesso ho i problemi con il fascismo croato, e non ti rompo i coglioni con questo, pensa che sarei a Venezia, se a Zagabria fossi El Dorado? Perciò cari morali Le Moli, Calimani, Willson smettete di giocare con me a ping pong e pagate mi il mio lavoro.
Visto che nel spettacolo fatte le lodi aI Rothschild's, i soldi per voi sono importanti, però dietro la video camera ero io no Rothscihld, e visto che la Comunità ebraica e lo IUAV per questo e simili eventi prende i finanziamenti europei, regionali e comunali, la scusa di non avere i soldi è poco credibile. Tra l'altro siete tutti occupati alle varie posizioni, a differenza di me e simili a me – tropi simili, potete pagarmi anche dalla tasca vostra. Prego che il mio lavoro sia pagato, come Dio comanda. Anche Dio ebraico.  


Willson mi aveva chiamato per il lavoro. Mi aveva promesso il pagamento. Io avevo chiesto soldi per il lavoro che avevo fatto. Non è un crimine chiedere di essere pagati per il lavoro. Crimine è non pagare il lavoratore, anche se si tratta di un Ente morale come la Comunità ebraica di Venezia, anche se si tratta dei onorevoli professori come prof. Le Moli o prof. Corrado Calimani, btw. Anche mio zio è morto nel Auschwitz e non rompo i coglioni a nessuno, per non raccontare la storia di mio Babbo, anche adesso ho i problemi con il fascismo croato, e non ti rompo i coglioni con questo, pensa che sarei a Venezia, se a Zagabria fossi El Dorado? Perciò cari morali Le Moli, Calimani, Willson smettete di giocare con me a ping pong e pagate mi il mio lavoro.

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