involuzione
Poche cose abbiamo imparato dalla storia all'infuori di questa: che le idee si condensano in un sistema di ortodossia, i poteri in una forma gerarchica e che ciò che può ridare vita al corpo sociale irrigidito è soltanto l'alito della libertà, con la quale intendo quella irrequietezza dello spirito, quell'insofferenza dell'ordine stabilito, quell'aborrimento di ogni conformismo che richiede spregiudicatezza mentale ed energia di carattere.
Io sono convinto che se non avessimo imparato dal marxismo a vedere la storia dal punto di vista degli oppressi, guadagnando una nuova immensa prospettiva sul mondo umano, non ci saremmo salvati. O avremmo cercato riparo nell'isola della nostra interiorità o ci saremmo messi al servizio dei vecchi padroni. Ma tra coloro che si sono salvati, solo alcuni hanno tratto in salvo un piccolo bagaglio dove, prima di buttarsi in mare, avevano deposto, per custodirli, i frutti più sani della tradizione intellettuale europea: l'inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, lo scrupolo filologico, il senso della complessità delle cose.
Norberto Bobbio
Io sono convinto che se non avessimo imparato dal marxismo a vedere la storia dal punto di vista degli oppressi, guadagnando una nuova immensa prospettiva sul mondo umano, non ci saremmo salvati. O avremmo cercato riparo nell'isola della nostra interiorità o ci saremmo messi al servizio dei vecchi padroni. Ma tra coloro che si sono salvati, solo alcuni hanno tratto in salvo un piccolo bagaglio dove, prima di buttarsi in mare, avevano deposto, per custodirli, i frutti più sani della tradizione intellettuale europea: l'inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, lo scrupolo filologico, il senso della complessità delle cose.
Norberto Bobbio
mercoledì 27 febbraio 2013
mercoledì 13 febbraio 2013
Ultime dalla Grecia
La Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la BCE.
Stanno
assaltando i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati. Si
tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una
pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro "prendete quello
che volete, noi facciamo finta di niente". Si tratta della rivolta
di 150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono
rfiutati categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni
per calmierare i prezzi, come richiesto dall'Unione Europea. Hanno
preso la frutta, l'hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze
della città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come
stanno le cose.
Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l'eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali.
Si tratta anche di due movimenti anarchici locali, che si sono organizzati e sono passati alle vie di fatto: basta cortei e proteste, si va a rapinare le banche: nelle ultime cinque settimane le rapine sono aumentate del 600% rispetto a un anno fa. Rubano ciò che possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa. La polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma una volta in cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi rappresentare dai legali. Lo si è saputo perché c'è stata la confessione del poliziotto scrivano addetto alla mansione di ritoccare con il Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni.
E così, è piombata la sezione europea di Amnesty International, con i loro bravi ispettori svedesi, olandesi e tedeschi, che hanno realizzato una inchiesta, raccolto documentazione e hanno denunciato ufficialmente la polizia locale, il ministero degli interni greco e l'intero governo alla commissione diritti e giustizia dell'Unione Europea a Bruxelles, chiedendo l'immediato intervento dell'intera comunità continentale per intervenire subito ed evitare che la situazione peggiori.
Siamo venuti così a sapere che il più importante economista tedesco, il prof. Hans Werner Sinn, (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell'appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, Sir Moorald Choudry (il vice-presidente della Royal Bank of Sctoland, la quarta banca al mondo) hanno presentato un rapporto urgente sia al Consiglio d'Europa che alla presidenza della BCE che all'ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell'Unione Europea, sostenendo che "la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall'euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell'economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come "tragedia umanitaria" e quindi cominciare anche a ventilare l'ipotesi di chiedere l'intervento dell'Onu".
Silenzio assoluto.
Nessuna risposta.
Censura totale.
Nessun candidato alle elezioni in Italia ha fatto menzione della situazione greca attuale.
Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l'eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali.
Si tratta anche di due movimenti anarchici locali, che si sono organizzati e sono passati alle vie di fatto: basta cortei e proteste, si va a rapinare le banche: nelle ultime cinque settimane le rapine sono aumentate del 600% rispetto a un anno fa. Rubano ciò che possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa. La polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma una volta in cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi rappresentare dai legali. Lo si è saputo perché c'è stata la confessione del poliziotto scrivano addetto alla mansione di ritoccare con il Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni.
E così, è piombata la sezione europea di Amnesty International, con i loro bravi ispettori svedesi, olandesi e tedeschi, che hanno realizzato una inchiesta, raccolto documentazione e hanno denunciato ufficialmente la polizia locale, il ministero degli interni greco e l'intero governo alla commissione diritti e giustizia dell'Unione Europea a Bruxelles, chiedendo l'immediato intervento dell'intera comunità continentale per intervenire subito ed evitare che la situazione peggiori.
Siamo venuti così a sapere che il più importante economista tedesco, il prof. Hans Werner Sinn, (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell'appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, Sir Moorald Choudry (il vice-presidente della Royal Bank of Sctoland, la quarta banca al mondo) hanno presentato un rapporto urgente sia al Consiglio d'Europa che alla presidenza della BCE che all'ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell'Unione Europea, sostenendo che "la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall'euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell'economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come "tragedia umanitaria" e quindi cominciare anche a ventilare l'ipotesi di chiedere l'intervento dell'Onu".
Silenzio assoluto.
Nessuna risposta.
Censura totale.
Nessun candidato alle elezioni in Italia ha fatto menzione della situazione greca attuale.
domenica 10 febbraio 2013
Intervista di Luca Casarini a Carlo Freccero
C.F. Nel nostro paese la tv è
lo strumento principe della formazione del consenso. E questo la dice
lunga su quanto poco in realtà valgano i “programmi” dei
partiti. Conta chi sa starci dentro, e una tv generalista, con i suoi
talk show e siparietti, è quanto di più lontano possa esistere dal
ragionamento. Il 78% degli italiani usa questa tv per orientarsi al
voto. Di questa stragrande maggioranza ben dodici milioni, usano solo
e solamente quella. Berlusconi lo sa e infatti punta a quello. Si
afferma come il prototipo massimo della commedia all’italiana e in
confronto a Monti è come vedere da una parte l’Alberto Sordi de
“il sorpasso” e dall’altra un Max Von Sidow ne “Il Settimo
Sigillo” di Bergman. Da una parte la barzelletta, la cialtroneria
spaccona, l’arcitaliano aapunto, e dall’altra un film svedese in
bianco e nero di un regista luterano.
Monti sta tentando di cambiare
personaggio: parla del nipotino, sorride, promette…
C.F.Monti cerca di fare il
comico, ora, ma non può riuscirci: lui, come figura politica, è
nato dallo shock, dalla paura: prova a far ridere, con il copione che
gli detta David Axelrod il suo consulente di immagine americano, ma
non può riuscirci. Uno che ha fatto passare le pene dell’inferno a
tutti, quello del terrore del crollo, del baratro, come può pensare
adesso di diventare “pop”? E Berlusconi, che certo non riuscirà
a far dimenticare tutto, però si avvantaggia, proprio grazie a
Monti. Credetemi, nel quadro della politica spettacolo,
dell’audience/consenso, Monti favorisce Berlusconi e Grillo invece
penalizza Berlusconi, perché raccoglie anche una parte dei delusi
del Pdl, che sono il vero obiettivo del cavaliere.
Dopodichè c’è il Pd, il
centrosinistra…
C.F.E che dire? Allargo le
braccia…come si fa a star dietro, se ci si candida ad essere
alternativi, a questa follia? Il pensiero unico domina totalmente. Lo
spiega Monti, per il quale la democrazia consisterebbe nel tagliare
gli estremi per convergere tutti, appassionatamente, verso il centro.
Un’immagine orribile, inquietante, il contrario esatto con il
concetto di pluralismo e differenze con i quali è cresciuta la mia
generazione. E invece il Pd accetta il gioco, lo teorizza, ci sta. E
balbetta, tra il comico e il serioso, tra Alberto Sordi e Max Von
Sidow…
In tutto questo un comico di
professione c’è…
C.F.In effetti. Quello che
arriverà terzo. Prima di Monti, dopo Berlusconi che sarà sorpassato
alla Camera dal Pd. Ma quel terzo posto non avrà il peso dell’ultimo
gradino sul podio, dobbiamo farci attenzione. E’ un fenomeno
problematico, ma sarebbe sbagliato non cogliere le caratteristiche
dello spazio politico che va a ricoprire. Ad esempio Grillo punta su
internet e non va ai Talk. Strategia perfetta per chi sa come
funziona la finta democrazia, trappola, della tv generalista. E’
radicale, sceglie e decide una parte, non tutte. E ad esempio si
rivolge a chi usa internet e cioè il 40% dei cittadini ma
soprattutto i giovani che dai 14 ai 29 anni lo usano moltissimo.
Ricordiamoci, e le metafore sono quello che conta per chi comunica,
che internet è anche lo strumento contemporaneo delle rivoluzioni.
Questa scelta poi gli consente di “rimbalzare” nella Tv, perché
parlano di lui proprio perché egli si sottrae e crea suspence,
audience. E quindi, rifiutando la Tv e i siparietti, vi irrompe più
degli altri. Ciò lo fa risultare più simpatico al “popolo”, che
per il 65% lo considera più efficace e coinvolgente come leader e
come messaggio. Grillo ha conosciuto e lavorato con Coluche, e dal
comico francese che per lottare contro il pensiero unico ipotizzò
persino di candidarsi alle presidenziali, fu segnato. C’è molto
del Coluche di allora in Grillo.
Nella società dello spettacolo in
effetti i comici bravi sono avantaggiati…
C.F.La
comicità è una forma di verità. Una critica immediata, diretta,
che non concede chance e può distruggere in poche battute avversari
e partiti. Berlusconi e il suo editto bulgaro poi, l’hanno
enormemente valorizzata.
Io
dico che insieme ad una valutazione problematica, con tutte le
criticità che vogliamo su ciò che Grillo ha messo in moto, non
possiamo non vedere che lui è arrivato a colmare un vuoto, perché
l’offerta politica italiana è terribilmente desolante. Non si può
valutare Grillo senza rendersi conto cosa di cosa c’è attorno. Di
come ad esempio nessuno risponda alla richiesta di un cambiare rotta
rispetto alla degenerazione della politica dei professionisti, dei
privilegi, della corruzione. Oppure di come Grillo rappresenti in
qualche modo quella rottura con il sistema che ormai la maggioranza o
tollera o subisce. O teme o odia. Ormai il discorso politico ha perso
ogni passione nelle elezioni: si vota valutando chi è il meno
peggio, ma dove sta il phatos, l’ideale, l’utopia, il
combattimento? La politica somiglia sempre più a un’assemblea di
condominio e ha sepolto ogni afrore rivoluzionario, in tutte le sue
forme. Però quando giornali come il New
York Times
hanno parlato di Grillo, l’hanno fatto in termini di novità. Non
lo sottovalutate. Mi ripeto. Non è antipolitica, ma al limite,
a-politica.
Un populismo digitale moralizzatore?
La
denuncia della corruzione non basta. Per invertire la congiuntura
economica, la moralizzazione grillesca è insufficente. Ma coglie un
aspetto fondamentale, che gli altri non osano affrontare per paura di
essere “esclusi” dal loro giocattolino. La verità è che
bisognerebbe prima o poi prendere sul serio l’idea che se
identifichiamo la politica con la liberazione dell’individuo dalle
limitazioni che gli impediscono di conseguire il massimo profitto
individuale, non dobbiamo meravigliarci poi che chi ha raggiunto un
minimo di potere lo utilizzi per i propri interessi. E’ un tema
globale, legato all’ideologia neoliberista, e in Italia si è
sovrapposto alla nostra “genetica” arte di arrangiarsi. Grillo
non è articolato, né argomentativo. Non è un teorico, né un
ideologo. Se deve sostenere una discussione approfondita,
probabilmente perde. Ma e’ il nostro sismografo. Se si guardano
attentamente le oscillazioni, siamo di fronte a un terremoto.
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