LA DEPORTAZIONE DEL MEMORIALE ITALIANO DA AUSCHWITZ
Il recente decreto sul
negazionismo (demagogico e giustizialista), tanto sbagliato quanto
inefficace, dispone l’applicazione della pena “da due a sei anni se la
propaganda, ovvero l’istigazione e l’incitamento commessi in modo che
derivi concreto pericolo di diffusione, si fondano in tutto o in parte
sulla negazione della Shoah, o dei crimini di genocidio, dei crimini
contro l’umanità e dei crimini di guerra, come definiti dagli articoli
6, 7 e 8 dello Statuto della Corte penale internazionale”.
Il
decreto è sbagliato visto che il testo esplicitamente cita solo la
Shoah, senza elencare altri avvenuti crimini contro lo stesso popolo
ebraico e contro altri popoli. E’ inapplicabile non entrando nel merito
di cosa sia il negazionismo e di cosa si può e cosa non si può, secondo
la legge, citare, dire, diffondere. E’ inefficace visto che
l’intrinseca indeterminatezza ed ambiguità del decreto non tutela dal
pericolo del diffondersi di falsità e verità storiche “di stato” e dal
rischio di ricadute di tipo inquisitoriale.
Se
è vero che il negazionismo della Shoah esiste, è anche vero che si
tratta di un fenomeno circoscritto e minoritario che richiede una
risposta documentata ed articolata, ma non certo una legge specifica che
non serve ad inibire qualche miserabile o qualche “illustre” accademico
ma solo a far demagogia a proprio uso e consumo.
Una
legge contro l’antisemitismo è doverosa, purché l’obiettivo non sia
quello di colpire unicamente qualche decina di esponenti negazionisti,
ma il sistema culturale che propugna negazionismo e antisemitismo.
Gherush92 in quest’ambito ha già proposto nelle sedi opportune le linee
guida per una Convenzione Europea contro l’Antisemitismo e contro
l’Antiromanì.
I
negazionismi sono mille: esiste chi nega la Shoah e lo sterminio degli
Ebrei, chi nega lo sterminio dei Rom, degli Indiani d’America, chi nega
la deportazione e il massacro degli Africani, il genocidio dei Curdi,
degli Armeni, lo sterminio dei Tutsi, e così via. Esiste chi nega i
pogrom, le crociate, i ghetti, persino l’Inquisizione, o attribuisce a
questi fatti storici un significato parziale e li giustifica riducendone
la portata distruttiva in termine di vite umane e di devastazione
culturale e ambientale. Nonostante le conseguenze di questi crimini
efferati arrivino fino ad oggi esiste chi celebra la propria
segregazione nel ghetto. I negazionismi sono mille, la gran parte sono
la negazione di stermini avvenuti per opera dell’occidente cristiano.
Anche le forme del negazionismo sono mille.
Esiste
chi nega le implicazioni di Pio XII nella Shoah e intercede per la sua
beatificazione. Esiste chi appoggia e sostiene la beatificazione di
Isabella di Castiglia e manipola fatti, nasconde leggi, bolle papali,
tutte prove delle sue responsabilità nelle persecuzioni di Ebrei, Mori,
Rom e Indios. Anche questo è negazionismo.
Esiste
chi nega la pedofilia nella chiesa o la nasconde con omertà. Esiste
chi, a bella posta, confonde nazismo con comunismo. Esiste chi vuole
imporre un falso per legge, che l’Europa abbia origini
giudaico-cristiane. Esiste chi giustifica la deportazione dei Rom. Anche
questo è negazionismo.
Esiste
chi nega che la Shoah, avvenuta nell’Europa cristiana, è il frutto di
secoli di persecuzioni. Anche questo è negazionismo, negare che la
Shoah, organizzata ed eseguita dai nazi-fascisti, è l’apice e la chiara
conclusione di un processo discriminatorio e persecutorio verso gli
Ebrei in Europa per opera dell’occidente cristiano.
Esiste,
infine, il Governo che, nonostante ripetuti interventi, appelli,
interrogazioni parlamentari in difesa della conservazione del Memoriale
Italiano ad Auschwitz, ne ha decretato la deportazione dal Blocco 21
del campo di sterminio. Con quello sciagurato atto si è voluto rimuovere
da Auschwitz l’effige della falce e martello, il simbolo dei
liberatori. E’ bene ricordare che la Shoah include vittime, carnefici e
liberatori, fra cui i soldati dell’Armata Rossa che, combattendo contro i
nazifascisti, hanno liberato il campo e l’Europa. Anche questo è
negazionismo.
Attenzione,
però. Questa volta si potrebbe trattare di Negazionismo di Stato, di
gran lunga la forma più subdola e pericolosa, reato che anche il recente
decreto, sbagliato ed inadeguato, punisce con la reclusione.
Valentina Sereni, Delfina Piu, Stefano Mannacio
Gherush92 Committee for Human Rights <gherush92 @ gmail.com>
17 giugno 2016
Gherush92 Committee for Human Rights <gherush92 @ gmail.com>
17 giugno 2016
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