involuzione

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Poche cose abbiamo imparato dalla storia all'infuori di questa: che le idee si condensano in un sistema di ortodossia, i poteri in una forma gerarchica e che ciò che può ridare vita al corpo sociale irrigidito è soltanto l'alito della libertà, con la quale intendo quella irrequietezza dello spirito, quell'insofferenza dell'ordine stabilito, quell'aborrimento di ogni conformismo che richiede spregiudicatezza mentale ed energia di carattere.
Io sono convinto che se non avessimo imparato dal marxismo a vedere la storia dal punto di vista degli oppressi, guadagnando una nuova immensa prospettiva sul mondo umano, non ci saremmo salvati. O avremmo cercato riparo nell'isola della nostra interiorità o ci saremmo messi al servizio dei vecchi padroni. Ma tra coloro che si sono salvati, solo alcuni hanno tratto in salvo un piccolo bagaglio dove, prima di buttarsi in mare, avevano deposto, per custodirli, i frutti più sani della tradizione intellettuale europea: l'inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, lo scrupolo filologico, il senso della complessità delle cose.
Norberto Bobbio

domenica 22 luglio 2012

Transumanesimo applicato all’autismo

Pubblicato da Milani Gabriele su 22 luglio 2012
Carissimi genitori, credo di avere un bruttissimo difetto: dico sempre la verità e quella verità a volte può generare comprensibile fastidio a coloro che coltivano piccoli interessi sotterranei all’argomento trattato [vedi A.B.A.].
Anche in questo caso non potete certo dire che non lo avevo anticipato, addirittura dalla frequenze degli amici di Radio MPA.
Ecco a voi il Transumanesimo applicato all’autismo, e non è così futuristica la possibilità che venga utilizzato prossimamente proprio dagli “addestratori” A.B.A.: chi è causa del proprio male pianga se stesso!
Tralascio il discorso relativo alla sensazione “umana” di come ci si potrà sentire nel vedere il proprio figlio, o la propria figlia, lavorare al tavolino con la sosia di Marilyn Manson, splendida ragazza con occhi magnetici e lunghi capelli neri che vedete nel video allegato, si chiama FACE ed è un robot ideato per curare i bambini affetti da autismo.
Il sistema integrato FACE [Facial Automaton for Conveying Emotions] è stato creato dal Faceteam, il gruppo di ricerca del Centro “E. Piaggio” diretto da Danilo De Rossi, e a cui lavorano Daniele Mazzei, con il ruolo di Technical Leader, e i dottorandi Nicole Lazzeri e Abolfazl Zaraki.
Ho avuto il piacere di vedere FACE, di persona, ad una mostra sulla robotica [ricordo che ho competenze di chirurgia robotica] dal titolo “Futuro Remoto”, in cui venivano presentate diverse opzioni robotiche di supporto alla medicina e alla salute. Lei, FACE, aveva particolarmente colpito tutti i presenti: era così vera, nello sguardo, nei colori, e soprattutto nella pelle!
La pelle,  aveva spiegato una ricercatrice presente, è creata con un materiale molto simile alla cute umana, il Frubber [a qualcuno ricorderà il film FLUBBER di Robin Williams], un elastomero creato artificialmente, caratterizzato da una porosità e da una struttura cellulare tali da permettere una naturale riflessione della luce [tipica della pelle umana] ed anche di assecondare i movimenti del volto provocati dai 48 muscoli sottostanti.
Se pensiamo che un essere umano muove solamente 12 muscoli facciali per sorridere, e almeno 72 per fare il broncio, non è da sottovalutare il risultato dei ricercatori.
I 48 muscoli di FACE sono anche questi rigorosamente artificiali e mossi da servomotori. FACE è dunque un androide biometrico di genere femminile, capace di riprodurre le espressioni facciali, le emozioni umane e soprattutto di interagire. Una delle problematiche da non sottovalutare e che potrebbe scaturire nel bambino in una reazione di rifiuto, oltre al timore del primo incontro, deriva dall’impercettibile rumore [per le nostre orecchie] generato dal movimento dei servomotori che invece potrebbe essere captato dalla raffinata sensibilità uditiva propria dei soggetti autistici.
Dopo il ritorno dell’eugenetica, l’avvento del Transumanesimo nell’autismo [pur con nobili propositi riabilitativi] si avvicina sempre più pericolosamente il momento in cui sarà molto difficile contrastare i concetti di coloro che [erroneamente] considerano i nostri figli “robotici“.

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