involuzione

involuzione
Poche cose abbiamo imparato dalla storia all'infuori di questa: che le idee si condensano in un sistema di ortodossia, i poteri in una forma gerarchica e che ciò che può ridare vita al corpo sociale irrigidito è soltanto l'alito della libertà, con la quale intendo quella irrequietezza dello spirito, quell'insofferenza dell'ordine stabilito, quell'aborrimento di ogni conformismo che richiede spregiudicatezza mentale ed energia di carattere.
Io sono convinto che se non avessimo imparato dal marxismo a vedere la storia dal punto di vista degli oppressi, guadagnando una nuova immensa prospettiva sul mondo umano, non ci saremmo salvati. O avremmo cercato riparo nell'isola della nostra interiorità o ci saremmo messi al servizio dei vecchi padroni. Ma tra coloro che si sono salvati, solo alcuni hanno tratto in salvo un piccolo bagaglio dove, prima di buttarsi in mare, avevano deposto, per custodirli, i frutti più sani della tradizione intellettuale europea: l'inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, lo scrupolo filologico, il senso della complessità delle cose.
Norberto Bobbio

venerdì 27 gennaio 2012

I professionisti del dolore


 La lobby ebraica infiltrata in Europa, dopo aver deciso ed imposto a tutti di celebrare il 27 gennaio come “giornata della memoria” della shoah ha già predisposto con  di imporre a tutti la “giornata del giusto“, che si celebrerà il 6 marzo, anniversario della morte nel 2007, guarda caso, di un ebreo Moshe Bejski, presidente della commissione dei giusti di Yad Vashem, la fiamma eterna che arde in quel ricettacolo di propaganda sionista.

La dichiarazione scritta (clicca qui per scaricare) è stata presentata al Parlamento europeo il 16 gennaio scorso. Gabriele Albertini, Lena Kolarska Bobińska, Ioan Mircea Paşcu, Niccolò Rinaldi e David-Maria Sassoli sono i primi cinque europarlamentari firmatari.
Come mai ogni commemorazione genocida che l’Unione europea sforna affonda le proprie radici nelle memorie olocaustiche e non in altri accadimenti storici?

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