HO visto alcuni giovani precari intervistati in un servizio del TG.Non solo erano di schiena ma addirittura incappucciati.Neanche i testimoni di giustizia prendono tante precauzioni per non essere riconusciuti.
Parlare delle condizioni di lavoro però è pericoloso per tutti: chi parla,chi racconta può essere incriminato.La stessa sera una studentessa ha raccontato pubblicamente il disagio di dover trascorrere il mese di luglio a lavorare obbligatoriamente e gratuitamente.Da quello che ho letto,sarà poi giudicata dal datore di lavoro che contribuirà a determinare la sua pagella.
Presto più di un milione di studenti dovranno prestare dalle duecento alle quattrocento ore di lavoro forzato soprattutto in lavori qualsiasi non legati ai loro studi.
Da sempre gli studenti hanno fatto lavoretti durante l'estate,facendo esperienze di lavoro che però erano retribuite,altrimentisi educano alla schiavitù.
Tutti ormai siamo obbligatoriamente valutati,la commissione nella mia scuola ha lavorato per individuare criteri equilibrati ma sarà la dirigente a decidere.
Per il gentilissimo tecnico Telecom che mi ha risolto un problema,ho ricevuto prima una telefonata in cui mi si chiedeva di valutarlo su più voci dando un voto da uno a dieci,poi pretendevano un giudizio anche via mail.
Come cliente posso ancora sottrarmi o presto inventeranno punizioni anche per chi si rifiuta di partecipare a questa forma di controllo di massa?
L. Franzoni
Parlare delle condizioni di lavoro però è pericoloso per tutti: chi parla,chi racconta può essere incriminato.La stessa sera una studentessa ha raccontato pubblicamente il disagio di dover trascorrere il mese di luglio a lavorare obbligatoriamente e gratuitamente.Da quello che ho letto,sarà poi giudicata dal datore di lavoro che contribuirà a determinare la sua pagella.
Presto più di un milione di studenti dovranno prestare dalle duecento alle quattrocento ore di lavoro forzato soprattutto in lavori qualsiasi non legati ai loro studi.
Da sempre gli studenti hanno fatto lavoretti durante l'estate,facendo esperienze di lavoro che però erano retribuite,altrimentisi educano alla schiavitù.
Tutti ormai siamo obbligatoriamente valutati,la commissione nella mia scuola ha lavorato per individuare criteri equilibrati ma sarà la dirigente a decidere.
Per il gentilissimo tecnico Telecom che mi ha risolto un problema,ho ricevuto prima una telefonata in cui mi si chiedeva di valutarlo su più voci dando un voto da uno a dieci,poi pretendevano un giudizio anche via mail.
Come cliente posso ancora sottrarmi o presto inventeranno punizioni anche per chi si rifiuta di partecipare a questa forma di controllo di massa?
L. Franzoni
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