involuzione

involuzione
Poche cose abbiamo imparato dalla storia all'infuori di questa: che le idee si condensano in un sistema di ortodossia, i poteri in una forma gerarchica e che ciò che può ridare vita al corpo sociale irrigidito è soltanto l'alito della libertà, con la quale intendo quella irrequietezza dello spirito, quell'insofferenza dell'ordine stabilito, quell'aborrimento di ogni conformismo che richiede spregiudicatezza mentale ed energia di carattere.
Io sono convinto che se non avessimo imparato dal marxismo a vedere la storia dal punto di vista degli oppressi, guadagnando una nuova immensa prospettiva sul mondo umano, non ci saremmo salvati. O avremmo cercato riparo nell'isola della nostra interiorità o ci saremmo messi al servizio dei vecchi padroni. Ma tra coloro che si sono salvati, solo alcuni hanno tratto in salvo un piccolo bagaglio dove, prima di buttarsi in mare, avevano deposto, per custodirli, i frutti più sani della tradizione intellettuale europea: l'inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, lo scrupolo filologico, il senso della complessità delle cose.
Norberto Bobbio

domenica 29 maggio 2016

RIBELLIAMOCI AL SISTEMA "KAPO"

HO visto alcuni giovani precari intervistati in un servizio del TG.Non solo erano di schiena ma addirittura incappucciati.Neanche i testimoni di giustizia prendono tante precauzioni per non essere riconusciuti.
Parlare delle condizioni di lavoro però è pericoloso per tutti: chi parla,chi racconta può essere incriminato.La stessa sera una studentessa ha raccontato pubblicamente il disagio di dover trascorrere il mese di luglio a lavorare obbligatoriamente e gratuitamente.Da quello che ho letto,sarà poi giudicata dal datore di lavoro che contribuirà a determinare la sua pagella.
Presto più di un milione di studenti dovranno prestare dalle duecento alle quattrocento ore di lavoro forzato soprattutto in lavori qualsiasi non legati ai loro studi.
Da sempre gli studenti hanno fatto lavoretti durante l'estate,facendo esperienze di lavoro che però erano retribuite,altrimentisi educano alla schiavitù.
Tutti ormai siamo obbligatoriamente valutati,la commissione nella mia scuola ha lavorato per individuare criteri equilibrati ma sarà la dirigente a decidere.
Per il gentilissimo tecnico Telecom che mi ha risolto un problema,ho ricevuto prima una telefonata in cui mi si chiedeva di valutarlo su più voci dando un voto da uno a dieci,poi pretendevano un giudizio anche via mail.
Come cliente posso ancora sottrarmi o presto inventeranno punizioni anche per chi si rifiuta di partecipare a questa forma di controllo di massa?

L. Franzoni

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