Appello del festival Barrio Antifascista organizzato per il 1 Maggio a Kreuzberg-Berlino
30 / 4 / 2011
Care amiche e cari amici, per il 1° maggio stiamo organizzando di nuovo il Barrio Antifascista a Kreuzberg-Berlino. Ci trasferiamo con il nostro palco in un parco del quartiere. In quest'occasione una parte del parco Bethanien sará ribattezzato "Carlo Giuliani Park". Vogliamo invitarvi a partecipare a quest'azione che per noi é importante - a dieci anni dalle proteste di Genova. Dieci anni fa la polizia italiana uccise Carlo Giuliani; ora Noi, il 1Maggio 2011, inauguriamo il Parco Carlo Giuliani a Kreuzberg-Berlino. Questo parco vuole essere uno spazio libero che appartiene alla gente, vuole essere un luogo di incontro e di rispetto - un parco lontano dal terrorismo del consumo e del profitto, senza ossessione della sicurezza e della sorveglianza. Ormai sono pochi i posti a Berlino dove possiamo trovarci senza dover spendere soldi, senza essere clienti o sentirci come sulle passerelle. Perchè? Chi ce li ha fregati i Luoghi? Chi ha rubato la cultura, il senso della comunitá, della musica e dell‘arte? Chi ha rubato la nostra cittá? Sono stati e sono i responsabili della privatizzazione e del commercio, gli strateghi del profitto del mercato libero, gli ingegneri della grigia quotidianitá. Vogliamo che il nome di Carlo ci ricordi tutto questo ma che ci faccia innanzitutto guardare avanti, che ci dia corraggio e forza per lottare ancora per un altro mondo. Un mondo in cui l‘oppressione, la distruzione dell‘ambiente, la guerra e la corsa nelle borse delle metropoli siano storia, una volta per tutte. Dieci anni fa ci siamo incontrati a Genova con centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo per sbattere in faccia il nostro „NO!“ agli autonominati rappresentanti del nord globale, i cosidetti „G8“. Il nostro „NO!“ contro il loro mondo di plastica che rende tutto merce e che concede alle persone di farne parte soltanto come produttori di una ricchezza che è per pochissimi. Il nostro „NO!“ verso un mondo in cui solamente una piccola parte della popolazione ha il diritto all‘alimentazione, alla formazione e all‘incolumitá fisica e psichica. Il nostro „NO!“ verso la logica micidiale del capitalismo. Perché il nostro „NO!“ ci unisce e ci rinforza! Il nostro „NO!“ attraversa confini, passa di nascosto le dogane, supera le differenze linguistiche e culturali. Il nostro „NO!“ unisce la parte onesta e nobile dell‘umanitá e noi sappiamo che questa parte é la maggioranza! Il nostro „NO!“ non ha bisogno di nessun permesso, di nessun partito e di nessuna adulazione di una forza maggiore. Perché il nostro „NO!“ é il semplice „SI!“ per la vita, la collettivitá, perché crediamo nella solidarietá e nella bellezza - il nostro „NO!“ é il corraggio di una utopia! Noi ci siamo incontrati a Genova ed eravamo uniti nella speranza e nella determinazione di lottare per un‘altro mondo. Ispirati dal movimento zapatista che nel 1994 esclamó che „un‘altro mondo é possibile“. Noi eravamo protagonisti delle proteste di Seattle e Praga, dei Social Forum Mondiali e delle nostre lotte locali. A Genova la risposta dei governatori é stata chiara: hanno bastonato le teste che non sono riusciti a conquistare, dovevano far tacere le voci clamorose che chiedevano un‘altro mondo. Carlo é stato ucciso. Migliaia di noi sono stati feriti, arrestati e torturati. A Bolzaneto, nella Scuola Diaz, nelle questure, nel carcere di Marassi. Noi non abbiamo dimenticato niente, e siamo ancora qui! Quel che allora faceva schifo, oggi é ancora piú merdoso. Con velocitá vertiginosa Loro esportano guerre, catastrofi climatiche e crash di borse: e purtroppo finora non si è realizzata la nostra speranza che questo sistema si frantumasse da solo. Una minoranza di esosi criminali ha dichiarato guerra al resto dell‘umanitá e a tutto il globo. E ora viviamo una ulteriore catastrofe, quella nucleare, i cui responsabili sono i potenti del mondo. Guidati dalla mania del profitto lasciano una scia di devastazione che rende inabitabili intere parti del nostro pianeta. Se dieci anni fa il nostro „NO!“ era giusto, oggi lo é piú che mai! Dappertutto si formano resistenze. Dappertutto la gente scende in strada perché non accetta piú di rimanere sugli spalti della storia che gli sono stati concessi per „assistere“ allo scempio in atto. La fame di una svolta sociale e di dignitá c‘é. Noi ci siamo! "Qualcuno annunciò che opporsi alla globalizzazione era come opporsi alla legge di gravità. E quindi io dico: abbasso la legge di gravità!” (Subcomandante Marcos) Viva la rebellione che dice „NO!“ Morte alla morte! Genova Libera - Berlino Kreuzberg 2011 Se vorreste scrivere un saluto saremo lieti di leggerlo qui a Berlino durante la festa! Tanti saluti da Berlino
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