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I danni alla salute nel lungo termine causati dalla grande truffa dei vaccini anti influenza suina H1N1, “pandemia” bufala del 2009, e in particolare della campagna di vaccinazione di massa che venne organizzata, stanno già diventando evidenti sotto forma di una malattia autoimmune.
I danni alla salute nel lungo termine causati dalla grande truffa dei vaccini anti influenza suina H1N1, “pandemia” bufala del 2009, e in particolare della campagna di vaccinazione di massa che venne organizzata, stanno già diventando evidenti sotto forma di una malattia autoimmune.
Una nuova revisione pubblicata sulla rivista Public Library of Science ONE
conferma che il Pandemrix, uno dei tre vaccini contro l’influenza suina
prodotto dalla GlaxoSmithKline [GSK], è responsabile di aver causato un
aumento fino al 1700% della narcolessia tra i bambini e gli adolescenti
di età inferiore ai 17 anni.
La notizia è stata riportata in varie salse dalle principali testate giornalistiche al mondo quali il The Guardian, The Telegraph, The Daily Mail; stampa italiana non pervenuta [a parte il Tg3 di luglio 2011] benchè il Dipartimento Clinico e Sperimentale di Medicina e Farmacologia avesse
già diramato più di una nota [in tempi non sospetti] in merito alla
delicata questione di sicurezza e farmacovigilanza.
Un gruppo di scienziati finlandesi ha
determinato che la narcolessia è aumentata significativamente dopo le
campagne di vaccinazione di massa con Pandemrix. I dati compilati hanno
rivelato che tra il 2002 e il 2009, il tasso di narcolessia tra
bambini e adolescenti al di sotto dei 17 anni era 0,31 ogni 100.000. Ma
nel 2010, il numero ha subìto un’impennata a 5.3 ogni 100.000, che
rappresenta un aumento percentuale del 1700%.
Allo stesso modo, un’altra ricerca firmata da Markku Partinen
[uno degli autori dello studio sopracitato] della Clinica per il Sonno
di Helsinki [Centro di Ricerca Vitalmed, Helsinki, Finlandia] e Hanna Nohynek
dell’Istituto Nazionale per la Salute e il Benessere in Finlandia, ha
determinato un collegamento tra Pandemrix e la narcolessia [raccogliendo
dati in bambini nati tra gennaio 1991 e dicembre 2005]. I bambini non
vaccinati con Pandemrix sono stati considerati a rischio minore [circa
del 1300%] di sviluppare la narcolessia rispetto ai bambini che sono
stati vaccinati con Pandemrix.
Ma siccome l’oggetto di polemica è un
vaccino, i ricercatori si sono affrettati a inserire diversi
avvertimenti alle loro evidenze che deviano qualche responsabilità ad
altre cause potenziali. Nelle loro morbide conclusioni, politicamente
corrette, i ricercatori hanno affermato che “considerano probabile
che la vaccinazione Pandemrix contribuisca, forse insieme ad altri
fattori ambientali, a questo aumento nei bambini geneticamente
suscettibili.” Questa frase è riportata migliaia di volte al riguardo della sindrome autistica per la quale non esiste ad oggi una codifica genetica.
Eppure i risultati sono abbastanza forti
e hanno spinto i funzionari alla salute preposti in Gran Bretagna ad
iniziare una propria indagine in merito al Pandemrix come causa
di narcolessia nei bambini.
Anche se la Health Protection Agency [HPA]
della Gran Bretagna ha dichiarato che il vaccino contro l’influenza
stagionale non è legato alla narcolessia, l’agenzia è fortemente
preoccupata perchè il Pandemrix è di formulazione differente e
potrebbe non essere necessariamente sicuro per i bambini. Anche questo
caso ricorda tutta la storia legata al vaccino MMR.
E’ stato già confermato scientificamente nel 2009 che la narcolessia è una malattia autoimmune caratterizzata dalla mancanza di cellule del cervello che sono responsabili nella produzione di ipocretina, un ormone che promuove la veglia.
Il fatto che il sistema immunitario possa essere responsabile della distruzione
delle cellule che producono l’ipocretina era già stato indicato da una
sostanziosa letteratura scientifica che sottolineava il legame tra la
narcolessia e una variante di un gene appartenente all’antigene
leucocitario umano, o HLA, un “superlocus” di geni localizzati sul cromosoma 6, cruciale per il funzionamento del sistema immunitario.
La maggior parte dei disturbi autoimmunitari è associata a varianti dell’HLA. E’ per questo motivo che questo esame [associato ad altri ben definiti] risulta particolarmente indigesto ai centri vaccinali quando viene richiesto come “esame preventivo”
prima di una vaccinazione, benchè dovrebbe essere garantito a tutti i
genitori che lo richiedono a tutela del proprio figlio o della propria
figlia secondo le disposizioni legislative stabilite all’art 7 della Legge 210/92 [INDENNIZZO
A FAVORE DEI SOGGETTI DANNEGGIATI DA COMPLICANZE DI TIPO IRREVERSIBILE A
CAUSA DI VACCINAZIONI OBBLIGATORIE, TRASFUSIONI] che, tra
l’altro, comporta una responsabilità professionale penalmente rilevante al medico vaccinatore che omette ai genitori l’informazione in merito alle reazioni avverse causate dai vaccini.
Sulla base di questi risultati, che furono pubblicati nel 2009 sulla rivista Nature Genetics,
si può in realtà confermare che il Pandemrix è responsabile di una
stimolazione del sistema immunitario che distrugge le cellule
cerebrali deputate alla produzione di un ormone vitale per i bambini
piccoli.
Il Pandemrix, vaccino influenzale pandemico anti-H1N1 prodotto dalla GlaxoSmithKline è ufficialmente vietato alla somministrazione in soggetti al di sotto dei 20 anni perchè colpevole di aver causato disabilità in decine di bambini [come da disposizione EMEA], era finito nuovamente sul banco degli imputati ad agosto 2011 quando un medico ricercatore svedese ha trovato in esso metalli tossici [Arsenico e Stagno] e veleni mortali in quantità signficativa.
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