I BRICS nelle relazioni internazionali
A New Delhi si è tenuto il quarto incontro dei paesi
riuniti sotto l'acronimo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina,
Sudafrica). E' un summit di un'unione artificiale di Stati molto diversi
fra loro, o l'emergere di una futura più forte alleanza in un mondo
diventato multipolare? Questione da analizzare più obiettivamente
possibile, tanto può pesare nelle relazioni internazionali.
I BRICS rappresentano un insieme estremamente
importante della popolazione mondiale, oltre 3 miliardi di persone. Le
loro economie sono in piena espansione, esse rappresenteranno nel 2015
oltre il 60% della crescita mondiale. La loro inquietudine è forte per
le conseguenze della massiccia iniezione di fondi da parte dei maggiori
Stati capitalisti (Stati Uniti, Europa essenzialmente) nel sistema
bancario globale. Essi temono che la loro crescita sia influenzata dalla
situazione economica mondiale e intendono svolgere un ruolo maggiore
nella competizione che stimola la concorrenza capitalista su scala
mondiale, sia per quel che riguarda l'accesso alle materie prime come
per i flussi commerciali di merci e capitali.
Per il russo Putin, l'originalità dell'azione dei
BRICS è nella loro capacità di rispettare la loro indipendenza
posizionandosi "fuori delle grandi alleanze economiche e militari". Da
questo punto di vista il vertice di New Delhi ha avanzato la proposta di
una banca di sviluppo finanziata dai BRICS che permetterebbe loro di
emanciparsi dalla tutela del FMI e dal dollaro USA. Questa iniziativa è
indicativa dei movimenti di fondo che animano la scena internazionale e
delle rivalità che si acutizzano rapidamente su questa scala.
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