involuzione

involuzione
Poche cose abbiamo imparato dalla storia all'infuori di questa: che le idee si condensano in un sistema di ortodossia, i poteri in una forma gerarchica e che ciò che può ridare vita al corpo sociale irrigidito è soltanto l'alito della libertà, con la quale intendo quella irrequietezza dello spirito, quell'insofferenza dell'ordine stabilito, quell'aborrimento di ogni conformismo che richiede spregiudicatezza mentale ed energia di carattere.
Io sono convinto che se non avessimo imparato dal marxismo a vedere la storia dal punto di vista degli oppressi, guadagnando una nuova immensa prospettiva sul mondo umano, non ci saremmo salvati. O avremmo cercato riparo nell'isola della nostra interiorità o ci saremmo messi al servizio dei vecchi padroni. Ma tra coloro che si sono salvati, solo alcuni hanno tratto in salvo un piccolo bagaglio dove, prima di buttarsi in mare, avevano deposto, per custodirli, i frutti più sani della tradizione intellettuale europea: l'inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, lo scrupolo filologico, il senso della complessità delle cose.
Norberto Bobbio

giovedì 19 maggio 2011

REFERENDUM-Il colpo di grazia


Alfonso Mandia

19 / 5 / 2011
Quello che sta succedendo in questi giorni potrebbe davvero essere l’inizio di un cammino nuovo, per questo paese.
Berlusconi, che a Milano ha perso il cinquanta per cento delle preferenze personali, tanto per dirne una, è messo niente bene, e quotidianamente vede il suo governo spappolarsi lentamente ma inesorabilmente, con la credibilità personale che ha ormai lo stesso valore di un fazzoletto usato e pochi servi rimasti lì a difendere il signore di un castello che cade in pezzi ad ogni colpo di vento, hai voglia a fare il tiro al piccione cercando di trovare un capro espiatorio sul quale poter scaricare la responsabilità della disfatta o far fare i giochetti di prestigio con i numeri al povero Cicchitto per far passare la cazzata che in fin dei conti è finita pari e patta.
I suoi compari della Lega, che perdono pezzi dappertutto anche loro, si son dovuti render conto che forse a essere “alleati di ferro” , specie quando si tratta di avere a che fare con uno come il Sultano di Arcore, non val trppo la pena, e davanti all’evidenza delle telefonate arrivate a Radio Padania si son ritrovati all’improvviso a fare i conti con una non esigua fetta di militanti della base incazzati come i picchi, con la conseguente presa di coscienza di essersi giocati l’autosufficenza politica, perchè quando per anni urli ai quattro venti contro Roma ladrona ma poi ti abbuffi al tavolo del capo senza neanche perderci il sonno un qualche prezzo lo dovrai pur pagare.
Ma anche i signori del Pd un avvertimento lo avranno pur percepito, se a Napoli e a Milano han stravinto, due figure che son le uniche che promettono una certa discontinuità rispetto ai soliti squallidi giochini di potere e alleanze più o meno pelose, interessate e tanto tristi da doversi sorbire.
Per non parlare del referendum consultivo in Sardegna, che ha ottenuto la maggioranza bulgara del 98% contro il nucleare, e quindi contro le politiche dissennate e criminali che i politicanti tutti han praticato fino a questo momento senza, pare, neanche l’ipotesi dell’intenzione di cambiare rotta.
E se il ballottaggio di Milano andrà bene, come credo che sarà, avremo l’occasione di dare al Regime il colpo di grazia con i referendum del 12 e 13 Giugno, perchè è bene non dimenticare che se saltasse il quorum ne sarebbero contenti tutti, governo e cosiddette opposizioni, per fargli capire una volta e per tutte che l’Italia che vogliamo è un’altra, che la società nella quale e della quale vogliamo vivere prospera su valori altri, per scrivere a caratteri cubitali, grazie a tre semplici “sì” , che la festa, finalmente, è finita.
Per loro.
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