Siamo lanciati come un TAV,armati di isteria collettiva, verso l'abisso dell'ignoranza e della stupidità con tutto ciò che ne può derivare,se pensate che esagero leggetevi l'articolo sottostante.
La Divina Commedia, il poema che Dante Alighieri compose nel 1300, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale conosciuta e studiata in tutto il mondo, ritenuta il più grande capolavoro della letteratura di tutti i tempi, deve essere tolta dai programmi scolastici: troppi contenuti antisemiti, islamofobici, razzisti ed omofobici. La delirante richiesta arriva dall’organizzazione non governativa Gherush92, che gode dello status di consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale dell’Onu. Secondo una dichiarazione della presidente Valentina Sereni, il pilastro della letteratura italiana presenta contenuti offensivi e discriminatori sia nel lessico che nella sostanza e viene proposta senza che via sia alcun filtro o che vengano fornite considerazioni critiche rispetto all’antisemitismo e al razzismo. Il canto XXXIV (Inferno, 55-63) in particolare, spiega, è una tappa obbligata di studio e gli allievi delle scuole ebraiche non sono certo esonerati dal programma. Il personaggio e il termine Giuda e giudeo sono parte integrante della cultura cristiana: “Giuda per antonomasia è persona falsa, traditore (da Giuda, nome dell’apostolo che tradì Gesù)”; “giudeo è termine comune dispregiativo secondo un antico pregiudizio antisemita che indica chi è avido di denaro, usuraio, persona infida, traditore” (De Mauro, Il dizionario della lingua italiana). Il significato negativo di giudeo è esteso a tutto il popolo ebraico. Il Giuda dantesco è la rappresentazione del Giuda dei Vangeli, fonte dell’antisemitismo. Studiando la Divina Commedia i giovani ebrei sono costretti, senza filtri e spiegazioni, ad apprezzare un’opera che calunnia il popolo ebraico. E ancora, «nel canto XXIII (par. 109-126) Dante punisce il Sinedrio che, secondo i cristiani, complottò contro Gesù; i cospiratori, Caifas sommo sacerdote, Anna e i Farisei, subiscono tutti la stessa pena, diversa però da quella del resto degli ipocriti: per contrappasso Caifas è nudo e crocefisso a terra, in modo che ogni altro dannato fra gli ipocriti lo calpesti». Per questi versi e per le terzine del canto V del Paradiso (par. 73-81) si arriva addirittura a sostenere che sono un’anticipazione delle legge razziali di epoca fascista, e che introducono i Protocolli dei Savi Anziani di Sion di Nylus, noto libercolo antisemita che trattò il “Pericolo Ebraico” e provocò persecuzioni e rovina degli Ebrei in Russia e in tutta Europa. La chiosa finale è da incorniciare: È uno scandalo che i ragazzi, in particolare ebrei e mussulmani, siano costretti a studiare opere razziste come la Divina Commedia, che nell’invocata arte nasconde ogni nefandezza. La continuazione di insegnamenti di questo genere rappresenta una violazione dei diritti umani e la evidenziazione della natura razzista e antisemita del nostro paese di cui il cristianesimo costituisce l’anima. Le persecuzioni antiebraiche sono la conseguenza dell’antisemitismo cristiano che ha il suo fondamento nei Vangeli e nelle opere che ad esso si ispirano, come la Divina Commedia. Deve essere messo in evidenza il legame culturale e tecnico-operativo con i vari tentativi di esclusione e di sterminio, fino alla Shoah. Certamente la Divina Commedia ha ispirato i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, le leggi razziali e la soluzione finale. E quindi uscimmo a riveder le stelle…Fonte
La Divina Commedia, il poema che Dante Alighieri compose nel 1300, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale conosciuta e studiata in tutto il mondo, ritenuta il più grande capolavoro della letteratura di tutti i tempi, deve essere tolta dai programmi scolastici: troppi contenuti antisemiti, islamofobici, razzisti ed omofobici. La delirante richiesta arriva dall’organizzazione non governativa Gherush92, che gode dello status di consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale dell’Onu. Secondo una dichiarazione della presidente Valentina Sereni, il pilastro della letteratura italiana presenta contenuti offensivi e discriminatori sia nel lessico che nella sostanza e viene proposta senza che via sia alcun filtro o che vengano fornite considerazioni critiche rispetto all’antisemitismo e al razzismo. Il canto XXXIV (Inferno, 55-63) in particolare, spiega, è una tappa obbligata di studio e gli allievi delle scuole ebraiche non sono certo esonerati dal programma. Il personaggio e il termine Giuda e giudeo sono parte integrante della cultura cristiana: “Giuda per antonomasia è persona falsa, traditore (da Giuda, nome dell’apostolo che tradì Gesù)”; “giudeo è termine comune dispregiativo secondo un antico pregiudizio antisemita che indica chi è avido di denaro, usuraio, persona infida, traditore” (De Mauro, Il dizionario della lingua italiana). Il significato negativo di giudeo è esteso a tutto il popolo ebraico. Il Giuda dantesco è la rappresentazione del Giuda dei Vangeli, fonte dell’antisemitismo. Studiando la Divina Commedia i giovani ebrei sono costretti, senza filtri e spiegazioni, ad apprezzare un’opera che calunnia il popolo ebraico. E ancora, «nel canto XXIII (par. 109-126) Dante punisce il Sinedrio che, secondo i cristiani, complottò contro Gesù; i cospiratori, Caifas sommo sacerdote, Anna e i Farisei, subiscono tutti la stessa pena, diversa però da quella del resto degli ipocriti: per contrappasso Caifas è nudo e crocefisso a terra, in modo che ogni altro dannato fra gli ipocriti lo calpesti». Per questi versi e per le terzine del canto V del Paradiso (par. 73-81) si arriva addirittura a sostenere che sono un’anticipazione delle legge razziali di epoca fascista, e che introducono i Protocolli dei Savi Anziani di Sion di Nylus, noto libercolo antisemita che trattò il “Pericolo Ebraico” e provocò persecuzioni e rovina degli Ebrei in Russia e in tutta Europa. La chiosa finale è da incorniciare: È uno scandalo che i ragazzi, in particolare ebrei e mussulmani, siano costretti a studiare opere razziste come la Divina Commedia, che nell’invocata arte nasconde ogni nefandezza. La continuazione di insegnamenti di questo genere rappresenta una violazione dei diritti umani e la evidenziazione della natura razzista e antisemita del nostro paese di cui il cristianesimo costituisce l’anima. Le persecuzioni antiebraiche sono la conseguenza dell’antisemitismo cristiano che ha il suo fondamento nei Vangeli e nelle opere che ad esso si ispirano, come la Divina Commedia. Deve essere messo in evidenza il legame culturale e tecnico-operativo con i vari tentativi di esclusione e di sterminio, fino alla Shoah. Certamente la Divina Commedia ha ispirato i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, le leggi razziali e la soluzione finale. E quindi uscimmo a riveder le stelle…Fonte
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