Dall'aiutino a Parmalat a quelli per le banche, dalle sanatorie per la casta al sostegno per i sindaci. E poi le misure sociali e i provvedimenti per lo spettacolo. Il testo 'omnibus' ora passa alla Camera per l'ok definitivo
IL MAXIEMENDAMENTO. Il decreto è passato al Senato con oltre 20 voti di maggioranza e ora deve essere approvato in via definitiva dalla Camera entro il 27 febbraio, data limite per evitarne la decadenza. Ecco le principali misure economiche contenute nel maxiemendamento sul quale il governo ha chiesto la fiducia, azzerando l'estenuante discussione in merito alle modifiche proposte dai parlamentari.
I FAVORI AI POVERI. Intanto arrivano i fondi per il 5 per mille: si tratta di 300 milioni contro i 400 originari, ma è molto più degli appena 100 milioni di cui si è a lungo parlato. Ritorna poi la social card per le persone bisognose, che sarà gestita dagli enti caritativi (nei comuni con oltre 250mila abitanti) per un periodo sperimentale di un anno. Tornano anche i 100 milioni che erano stati promessi ai malati di Sla. E slitta al 31 dicembre 2011 la proroga del blocco degli sfratti per le categorie disagiate. È stata infine rinviata al primo novembre la restituzione delle tasse per i comuni colpiti dal terremoto abruzzese.
I FAVORI ALLA 'CASTA'. Va in soffitta la cura dimagrante voluta da Calderoli per gli organi di governo locale: le città con oltre un milione di abitanti potranno avere 60 consiglieri comunali invece che 48 (un favore a Milano?) e 15 assessori invece che 12 (un favore al traballante Alemanno?). Inoltre, tornano i gettoni di presenza per i consiglieri di quartiere nei comuni con almeno 250mila abitanti. Poi, nel provvedimento c'è una piccola sanatoria per i partiti che hanno fatto tardi a presentare le pratiche per i rimborsi elettorali. Inoltre, è stato inserito un condono per le affissioni abusive: candidati e partiti potranno evitare sanzioni pagando la modica cifra di 1000 euro per ogni provincia. I radicali calcolano che così le città perderanno circa 100 milioni di euro.
I FAVORI AI SINDACI. Tuttavia i comuni recuperano qualcosa e allentano la morsa asfissiante della manovra economica d'estate. Quelli in dissesto di bilancio potranno usare gli oneri di urbanizzazione fino al 75% per la spesa corrente ancora nel 2011 e nel 2012. Si ammorbidisce poi il tetto di spesa per interessi sul debito oltre il quale non si può aumentare il debito stesso: il blocca-mutui non scatta più nei comuni dove si spende più dell'8% di interessi rispetto alle entrate (tributi, trasferimenti, tariffe), ma quest'anno il limite passa dal 15 al 12%, sarà al 10% l'anno prossimo e solo dal 2013 arriverà all'8%. In più, si rinviano le liberalizzazioni: i comuni fino a 50mila abitanti potranno tenersi le società partecipate almeno fino al 2013, mentre la manovra estiva prevedeva una dismissione immediata per le città sotto i 30mila abitanti e consentiva di mantenere una sola società a quelle fino a 50mila. In più, entro marzo ci sarà un acconto ai comuni sugli importi dell'Irpef comunale incassati. Ed è spostato di un mese, dal 31 marzo al 30 aprile, il termine per dichiarare le case fantasma.
I FAVORI AI GOVERNATORI. Le Regioni in cui sia stato dichiarato lo stato di emergenza per calamità naturali potranno decidere aumenti dei tributi, delle addizionali e dell’imposta regionale sulla benzina. La Campania, in particolare, potrà aumentare l’addizionale all’accisa dell’energia elettrica per far fronte all’emergenza rifiuti. Poi c'è lo stanziamento di 100 milioni per le spese derivanti dalle alluvioni in Liguria, Veneto e Campania e nei comuni della provincia di Messina colpiti dalle forti piogge dell'ottobre 2009. "Ma sono soldi sottratti al miliardo che il ministero dell'Ambiente dovrebbe utilizzare per la prevenzione idrogeologica", lamentano gli ambientalisti. Dopo le proteste di Ischia, passa il mini condono edilizio che riguarda la Campania e che sancisce lo stop alle demolizioni delle abitazioni abusive destinate alla prima casa. Gli abbattimenti potranno continuare soltanto nei casi di riscontrati pericoli per la pubblica incolumità.
I FAVORI ALLE BANCHE. Le imposte anticipate iscritte nei bilanci delle banche, relative a svalutazioni di crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile, vengono trasformate in crediti d’imposta. Per Tremonti si tratta di una misura fondamentale di rafforzamento patrimoniale degli istituti di credito nell'ottica di Basilea III. Cambia anche la tassazione dei Fondi comuni di investimento: si applica sul realizzato in capo ai sottoscrittori e non più sul maturato in capo ai fondi stessi. E' prorogato al 31 dicembre 2014 il termine per le Fondazioni bancarie entro il quale dovranno ridurre la loro partecipazione nelle banche popolari sotto lo 0,5% se il superamento di tale tetto deriva da concentrazioni. Dal primo luglio parte la riorganizzazione degli uffici della Consob, che però non sarà trasferita da Roma a Milano. Per le Poste c'è la possibilità di "acquistare partecipazioni anche di controllo nel capitale di banche", ma solo per la Banca del Sud. Previsto inoltre lo scorporo delle attività di Bancoposta per realizzare un soggetto bancario autonomo. Salta invece la norma sulla revisione del calcolo del tasso usuraio: le polemiche scatenate dalle associazioni dei consumatori su un suo possibile innalzamento hanno riportato il governo a più miti consigli.
IL FAVORE A PARMALAT. E' stata una novità dell'ultima ora e sancisce che gli utili distribuiti agli azionisti non possono superare il 50%. Inoltre sono inefficaci tutte le modifiche a questa clausola concordataria (il concordato dura fino al 2020). Dunque, è salvo il gruzzoletto da 1,4 miliardi raccolto dall'ex commissario Enrico Bondi grazie agli accordi transattivi con le banche giudicate colpevoli per il crac di Collecchio. A proposito di latte e latticini, poi, è posticipato di altri sei mesi, al 30 giugno 2011, il pagamento delle multe relative alle quote latte attualmente previsto dai piani di rateizzazione; si tratta di un altro favore alla minoranza rumorosa di allevatori vicini alla Lega. In più, si riaprono i termini per i ricorsi del lavoro da parte dei precari: per tutto il 2011 si applicherà la norma del famigerato Collegato sul lavoro che fissava al 23 gennaio i nuovi termini per l’impugnazione. Slitta infine al 20 marzo l’obbligo di mediazione nelle controversie civili e commerciali. La procrastinazione è limitata però solo a cause condominiali e a incidenti stradali.
IL (PICCOLO) FAVORE ALLO SPETTACOLO. Dal primo luglio il biglietto del cinema costerà un euro in più. Le sale parrocchiali sono escluse. La tassa serve a coprire le agevolazioni fiscali del tax shelter e tax credit al settore dello spettacolo. In più, è in arrivo un aumento di 15 milioni al fondo unico (Fus). Reintegrate anche le provvigioni pubbliche per la stampa con 30 milioni sui 50 precedentemente tolti. Il fondo per l'editoria tocca così 166 milioni, di cui 86 sono i residui dello scorso anno. Alle tv e radio locali sono invece assegnati 15 milioni. Sul fronte del passaggio al digitale ci sono 30 milioni per favorire lo switch-off. È prorogato fino al 31 dicembre 2012, ma con una modifica dei criteri, il divieto di incroci proprietari tra settore della stampa e tv. Infine, è stata dilazionata al 31 marzo la riduzione dell’aliquota fiscale (dal 20 al 12%) con il conseguente aumento del montepremi (dal 58 al 70%) destinato ai giocatori del Bingo.
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